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venerdì 31 ottobre 2008

Tuffo nel Passato

Ho giocato tutta la notte a PacMan.
Sono fuggita dai "fantasmini", ho fatto il pieno di "pillole" colorate e mi sono persa e ritrovata nel labirinto (warp-tunnel).
Che bello. Mi sono sentita piccola così ....

ps. e poi con un joystick tra le mani ti senti così potente ...



SONO INVINCIBILE! ;-)

mercoledì 29 ottobre 2008

Corre Monica Corre

Corre Monica


corre senza fermarsi
più veloce del vento
non sente la stanchezza
guarda solo avanti
capisce che sta andando lontano
che niente può raggiungerla
che niente può posarsi sulle sue spalle



ha trovato UNA STRADA

martedì 28 ottobre 2008

Al di là del muro

passeggio distrattamente per la mia piccola città
così … come non l’ho mai fatto prima
mi guardo in giro come una bambina curiosa
alzo lo sguardo oltre il solito campo visivo
guardo oltre: sopra, sotto e di fianco invece che dritto innanzi a me
mi accorgo addirittura che ci sono delle vie del centro in cui non sono mai stata
e improvvisamente scorgo al di là del muro qualcosa di raro e bello
e vorrei che quello fosse il mio giardino
e vorrei “quella cosa” a tutti i costi
“e se la strappassi?”
“chi può vedermi in fondo?” (qui intorno non c’è nessuno)
“solo un pezzettino …”


le cose che stanno al di là del muro
sembrano sempre più belle

lunedì 27 ottobre 2008

Non muoverti, non respirare, non parlare

Trattener-SI

Trattanere la rabbia, trattenere la fame, trattenersi dallo spendere soldi, trattenersi dal dire "ti amo".
Trattenersi perchè si ha paura: paura del giudizio degli altri, paura di ingrassare, paura di rimanere senza, paura di non essere ricambiati.
E così quelle parole e quei gesti rimango lì, a sedimentare sul cuore, creando giorno dopo giorno una patina di insoddisfazione che avvolge tutto in maniera indistinta. Come la pellicola del domopack: che ti lascia intravedere fuori, che sembra che non ci sia, ma che al medesimo tempo ti soffoca anche un pò. Perchè trattenere? Perchè avvolgere e proteggere tutto? E poi da cosa?
Se deve rompersi, si romperà ugualmente. Se deve esplodere, esploderà.
Quando sono arrabbiata, io voglio urlare.
Quando ho fame, io voglio mangiare, anche se una ragazza non prende mai due pizze.
Se ho dei soldi, io non voglio risparmiare, li voglio spendere.
Se amo io lo voglio dire, lo devo dire. Perchè non so se ti amerò domani, ma sono sicura che ti amo oggi.


Io la pellicola l'ho tolta da tempo ormai ... trattener-SI ... lo lascio fare agli altri.

mercoledì 22 ottobre 2008

Parole, Parole, Parole

Le parole giuste al momento giusto fanno la differenza.



(anche tra parentesi)

lunedì 20 ottobre 2008

Residenza D'Arte

Sagome di donna. Tacchi a spillo. Tra Estetismo e Inquietudine.
Colori accesi e mescolati: Rosso Sangue, Viola Energico, Blu Elettrico.
Viola: colore dello spirito che agisce sull'inconscio, valore medio tra terra e cielo, tra passione e intelligenza, tra amore e saggezza, tra il rosso e il blu. Il colore della volontà di essere diversi, della metamorfosi, della transizione, della fascinazione erotica.
Rosso: colore dell'amore romantico, della buona sorte, del gusto del bacio.
Blu: colore dell'infinito, dell'introspezione, del cielo e del mare, degli occhi di un barbaro.
Una bottiglia di vino rosso (Bruciato 2006 Guado Al Tasso Antinori): vino riconciliante, ironico, pieno, da far girare la testa.
La Via del Bacio: nel mio cuore ... sempre.

Andateci: http://www.residenzadarte.com/
http://www.annaizzo.it/



giovedì 16 ottobre 2008

Siamo Ricchi

Altro che crisi .... Siamo Ricchi!


1 Million Paco Rabanne, Tribuna centrale concerto di Madonna, il Billionaire, The Fabulous Life, Lucignolo Bella Vita, Pelliccia di Visone, una bottiglia di "Clos Du Mesnil", il Burij Al Arab Hotel a Dubai, il bocchino per la sigaretta, il diamante sull'incisivo, il "Ferma Soldi", la limousine, lo yacht, il maneggio, la carta American Express Centurion, shopping via Montenapoleone, Unpdown Court, il Rolex, le scarpe gioiello di René Caovilla, la penna di MontBlanc e Van Cleef & Arpels, lingotti d'oro
$$$
"Ragazzi di versace spruzzati di Van cleef
stasera per cambiare vieni vieni a Cap d'antibes
ho messo i tacchi alti
ti seguo se mi tocchi
siamo ricchi
crociere a Puerto Rico
piscine a Santa Fé
prenota dove vuoi ma col Mediterranée
massaggiami la pelle
ho freddo se mi tocchi
siamo ricchi
aperitivo al Conti
il tuo momento dry
palestra sauna doccia
cià cià una carezza spray
allora usciamo a cena
ho fame se mi tocchi
siamo ricchi
noi, prigionieri e poi
predatori noi
atlantici atlantici
noi prigionieri e poi
predatori noi
atlantici atlantici
corriamo incontro alla notte
un brindisi col rosso
io non ascolto ma
mi sento sotto pelle una chateaubriand
è vuoto il mio bicchiere
tu mordi già con gli occhi
siamo ricchi
un salto a Portofino
un giro in cabriolet
ma sai che come sempre finirò da te
ti spezzerò la schiena
mi piegherò ai tuoi vizi
siamo ricchi .."
[Gianna Nannini]

mercoledì 15 ottobre 2008

Il Mercatino dell'Anima

Sbarazzarsi delle cose vecchie lascia spazio per entrare a quelle nuove.
Quasi sempre queste ultime sono più belle.

martedì 14 ottobre 2008

"Fuori" dal Mondo

Stasera spengo il cellulare.
Scelgo di non essere raggiungibile da chi sa sempre dove trovarmi.

lunedì 13 ottobre 2008

La legge dell'Impermanenza

IL FATTO

Cambiamento dovrebbe voler dire solo Evoluzione e non Rimpianto.
Constatare che una cosa non è più com'era prima non dovrebbe rattristare, e invece lo fa.
Ma c'è una soluzione ... credo.

___

LA SOLUZIONE

La soluzione è la saggezza.
Il cambiamento è inevitabile.

"... Il primo fatto dell'esistenza è la legge del cambiamento o dell'impermanenza. Tutto ciò che esiste, da una particella ad una montagna, da un pensiero ad un impero, passa attraverso il medesimo ciclo d'esistenza - ossia nascita, crescita, declino e morte. Solo la vita in sé è perenne, in una continua ricerca per esprimersi attraverso nuove forme. «La vita è un ponte; quindi non costruite su di essa alcuna casa». La vita è un processo che fluisce, e colui che si aggrappa a qualsiasi forma, per quanto splendida, soffrirà nel resistere al flusso ..."


venerdì 10 ottobre 2008

HEDGEBROOK - Il bosco delle scrittrici


Ieri ero dal dentista, nella sala di attesa.
E mentre attendi i pensieri sono tanti: cercavo tra gli innumerevoli giornali sparsi sul tavolo una fonte di ispirazione per sedare la noia.

E poi leggo: RITIRO D'ARTISTA
(e su di me questo genere di "titolo" un pò bohemien fa molta presa)


UNA BAITA TUTTA PER SE' - Sono cottage da fiaba, sparsi in venti ettari di bosco. Li ha voluti una filantropa americana. Per destinarli a donne in cerca di ispirazione. Fanno domanda e vengono ospitate quì per scrivere. A volte un Bestseller ...


Narges Bajoghli sentiva solo un forte desiderio di fuga. Cresciuta negli Stati Uniti in una famiglia persiana, aveva 24 anni, era laureata da due, ma il lavoro non le piaceva e qualcosa nelle relazioni con gli altri non funzionava. Voleva isolarsi e scrivere. Rifugiarsi tra le pagine bianche della vita e riempirle di storie e di sensazioni, di se stessa. Ma in che modo?
Il destino le avrebbe indicato una soluzione durante una chiacchierata quasi casuale con una scrittice conosciuta ad una conferenza. "Mai sentito parlare di Hedgebrook?" la incitò la donna "Quel luogo mi ha cambiato la vita".


E allora penso: "Ma questo posto è meraviglioso!!!! Un luogo per gente in cerca di ispirazioni ... ". E mi documento un pò su internet.

E scopro che Hegebrook è questo: un bosco dedicato a poetesse, sceneggiatrici e autrici di romanzi che qui possono isolarsi dal mondo per potersi ascoltare dentro.
L'idea è nata vent'anni fa dalla filantropa Nancy Nordhoff, ispirata da un pensiero di Virginia Woolf che aveva trovato nel libro Una stanza tutta per sè: "Dare ad una scrittrice una stanza tutta sua è il più grande dono di fiducia nella sua voce". Detto, fatto. La Nordhoff fece costruire alcune baite su un appezzamento di venti ettari di sua proprietà. Lo scopo era quello di ottenere abbastanza fondi per poter ospitare gratuitamente scrittrici di ogni età e provenienza. La prima ospite arrivò nell'agosto del 1988.

Che bello! Un posto per godersi la solitudine, per riempire le pagine bianche delle vita (tutti noi ne abbiamo), dove chi ci va scrive tutto quello che ha dentro, un posto molto intimo. E sta scomparendo per mancanza di fondi.

No ... non adesso ti prego.
Io ho bisogno di questo posto.
Voglio sapere che c'è.
Avrà i miei fondi.

http://www.hedgebrook.org/

.... e sapete cos'ho scoperto? Esiste un posto del genere anche in Italia: non me lo lascerò sfuggire.

Tra le colline Toscane Beatrice Monti, vedova dello scrittore Gregor Von Rezzori, ospita da alcuni anni scrittori e botanici in cerca di tranquillità presso la Santa Maddalena.



SILENZIO, SI SCRIVE

giovedì 9 ottobre 2008

Buon Compleanno!

Oggi compio *1 anno. Nuova decade per me. Nuova fase. Non sei grande così .... sei la più piccola di tutte!
E allora perchè no (tune):
1) fare un buon bagno invece che la doccia;
2) giocare al superenalotto;
3) (finalmente) attaccare una targa d'ottone fuori dall'ufficio con su scritto:
dott. Monica De Sena
Commercialista
Revisore Contabile
4) mettersi i tacchi a spillo per andare a lavorare, e da quì in poi farlo sempre;
5) contrarre un mutuo "prima casa";




6) dire "ti voglio bene" .... così.

Ti voglio tanto bene. Oggi di più. Così ....

(E' il "così" che mi piace più di tutto!)

martedì 7 ottobre 2008

"CHEZ MONIQUE"

atelier di lusso


ProgettoFiducia

Lasciarsi cadere nel vuoto consapevoli che qualcuno ci prenderà.
Attraversare la strada bendati certi che saranno loro a schivarci.
Buttarsi a braccia aperte nella tempesta
tanto l'acqua scorre ed è dolce sul viso.





Andare anche controVento ... perchè noi siamo più forti!


A NAGRAMMI

M ondo imperfetto

O nestà d'intenti

N itida visione

I ncantevole panorama

C inico perdurare

A ttimo che fugge

venerdì 3 ottobre 2008

La ascolto e la Ri-Ascolto .. e ancora e ancora

dei cerchi si espandono e ingoiano le persone per intero
per metà delle loro vite dicono buonanotte a mogli che non conosceranno mai
ho una mente piena di domande
ed un insegnante nella mia anima, va così...


La Colazione


Vorrei dire Buongiorno.
Tira e Molla euforico per scendere dal letto.
Capelli spettinati, odore di pelle, tepore, piedi scalzi e lenzuolo avviluppato addosso.
Sistemarti la cravatta e dirti che stai benissimo vestito così.
Guardarsi insieme allo specchio.
Un caffè senza zucchero bevuto in fretta.
Un sorriso complice prima di uscire.
Un ultimo bacio.
Ci vediamo stasera.
P.S. la colazione è il pasto più importante della giornata

mercoledì 1 ottobre 2008

Schiavi del Cellulare

Io odio il cellulare.
Ne ho un disperato bisogno.
Ormai non posso più farne a meno. Ma lo odio.

Com’è possibile ridursi al punto di chiarirsi o fare una discussione via messaggio? Discussione che peraltro verrà certamente fomentata dal fatto che per iscritto il tono viene sempre frainteso e dal fatto che non puoi più dire “io questo non l’ho mai detto!”.
E com’è questo meccanismo tale per cui tu adesso devi essere sempre rintracciabile?
Prima la gente non ti trovava a casa e va beh … riprovava in un altro momento oppure non riprovava affatto e te lo diceva poi a voce. Ora se prova e non ti trova si arrabbia perché tu non hai richiamato! Non capisco.
E poi non sognarti nemmeno di dire a qualcuno “no il mio numero di cellulare non te lo do!”, perché oggi è scontato che tu il cellulare ce l’hai ed è scontato che gli devi dare il tuo numero. Non darlo è sconveniente.
E la cosa che mi da più fastidio di tutte è che il messaggio, concepito al posto della telefonata per dare una comunicazione breve, e quindi per risparmiare, viene in realtà utilizzato da chi non ha la faccia per dirti direttamente una cosa “spiacevole” del tipo: “purtroppo domani sera non posso venire perché mi è sorto un impegno improvviso!”, “guarda che hai capito male, non intendevo dire quello … ma volevo dire che …”, “ho dieci minuti di ritardo, scusa!”, “mi ero dimenticato di dirti che venerdì ho una cena con i miei amici” .. e via così.
O meglio ancora viene utilizzato da quelli che sono troppo timidi per dirti cose carine a voce, che da quel momento in poi, ossia dal primo messaggio, non sentirai mai più dalla sua bocca ma solo per messaggio: “ti amo tanto”, “eri bellissima stasera”. Ero bellissima?? Ero?? Ma non potevi dirmelo a voce quando mi hai vista?
E quante volte ho guardato quel telefono squillare con su scritto il nome di una persona che proprio non volevo sentire. In quel momento, mentre il telefono squilla si passano tutte le emozioni possibili: prima l’eccitazione “speriamo che sia lui”, poi la delusione “non è lui”, poi l’inquietudine “ma questo chi è?”, poi l’ansia (hai capito chi è) “no lui no! Non rispondo”, poi il senso di colpa perché non stai rispondendo e infine (quando il telefono smette di squillare e hai quel nome cementato nelle chiamate perse) l’indecisione “dovrò richiamare?”. Tutto molto imbarazzante.

Stai parlando con una persona che ti sembra anche seria e intelligente, ti sta spiegando i riflessi che avrà in Europa la crisi del sistema bancario americano, tu pendi quasi dalle sue labbra, fai si con la testa e pensi: “se ne sapessi almeno la metà di queste cose … ” e poi gli squilla il cellulare:

NON TI SCORDAR MAI DI ME – GIUSI FERRERO. Rabbrividisco. Io odio il cellulare.