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venerdì 1 febbraio 2008

P O L A R O I D - istantanea n. 2

Una doccia veloce … bollente.
Corpo caldo, mi infilo velocemente le mutande.
Sul viso ancora residui di trucco: mascara colato, rossetto indelebile che ha lasciato la sua traccia.
Tengo l’accappatoio aperto e respiro la nebbia.
Immobile … sdraiata sul divano lascio che il freddo si impossessi del mio corpo. Pelle d’oca, capezzoli induriti, mani gelate, labbra quasi violacee.
Tutto il calore accumulato con la doccia sta andando via …. Va via.
Mi sfioro con una mano … Brividi. Resto a guardare che succede.
Bambolina scomposta con i cappelli arruffati, gli occhi sbavati, le labbra gonfie e la pelle liscia che sa di rosa canina.

“In questa stanza ci vorrebbe uno specchio!”


“Nella mia c’è! Ma non ho nessuna voglia di guardarmi oggi …”
Niente doccia, voglio essere esattamente lo stesso che ero un attimo fa … la doccia mi trasformerebbe in qualcosa di nuovo e di pulito, nel mio odore io mi voglio riconoscere.
Il computer è acceso e fermo su quella stessa pagina da ieri sera. Oggi non ho scritto nulla.
Mi guardo intorno … Neanche uno spazio da riempire.
La mia pigrizia sulla sulla poltrona, la codardia sotto al letto, la superficialità sulla scrivania e le menzogne tutte nell’armadio … (lì c’è ancora spazio).

“Dovrei mettere in ordine un giorno o l’altro …”.

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