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lunedì 7 aprile 2008

Sacra Sindone

A volte, come ieri, ti guardo e mi sento al sicuro. Sei bello.
Te ne stai lì, sdraiato su un giaciglio che ancora non ti appartiene, incurante di tutto ciò che ti circonda. Sul viso le sembianze della serenità. La mia Sacra Sindone.
Riesci a non pensare al domani.
Usi i tuoi ricordi solo per imparare e non per rimpiangere.
Anche se fosse solo pura incoscienza, ti ammirerei ugualmente. Perché sei coraggioso nel tuo vagare.
Imprimo bene questa immagine nella mente: il colore, l’odore, il battito del cuore e il tuo respiro.
E lo ricorderò quando sarà il momento, non per rimpiangere … ma per imparare.

2 commenti:

Disperso ha detto...

La gente vive per anni,ma in realtà è solo in una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare ciò per cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare. Quando aspetti o ricordi, non sei nè triste nè felice. Sembri triste, ma è solo che stai aspettando, o ricordando. Non è triste la gente che aspetta, nemmeno quella che ricorda. Semplicemente è lontana.

Disperso ha detto...

è di alessandro baricco, dal suo libro: Questa storia